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REBRANDING: COS’È E QUANDO FARLO

Dic 2, 2022 | MARKETING, WEB & COMMUNICATION

In questi mesi vi abbiamo parlato di diverse tematiche legate al vostro sito, brand o e-commerce, ma arrivati alla fine dell’anno, si sa, si fanno i conti con i mesi passati, e spesso si prendono delle decisioni che riflettono una voglia di cambiamento in vista del nuovo anno; e quale cambiamento può esistere per un sito o e-commerce se non un rebranding? In questo articolo vogliamo spiegarti cos’è un rebranding e perché, a volte, è necessario.

Rebranding: (riːbrændɪŋ): Il Rebranding è il processo di rinnovamento di un’azienda dando una nuova immagine per renderla più attraente e/o di successo – Dizionario Collins

Hai fatto tanto per crearti una credibilità e un marchio riconoscibile e noi ti stiamo dicendo che devi cambiarlo? Non proprio, il rebranding di un’azienda non dev’essere a tutti costi un processo di cambiamento totale.

Esistono infatti due diversi tipi di rebranding:

  1. Il rebranding totale o rivoluzionario: come capirai in questo caso si parla di un vero e proprio cambiamento totale, che a volte porta addirittura al cambio totale del nome con lo scopo di un riposizionamento del marchio sul mercato.
  2. Il Rebranding parziale o evolutivo: in questo caso il cambiamento è inevitabilmente quello ad impatto visivo come, ad esempio, il logo. Vi basti pensare ai marchi di auto o alle società calcistiche.

    Arriva, però, il momento in cui ogni azienda, dalla più grande alla più piccola, sente il bisogno di cambiare rotta. È necessario capire però quanto e come rivoluzionare le cose, perché è un attimo che il rebranding pensato come un’innovazione si trasformi in un disastro. Occorre quindi fare un’analisi dettagliata prima di procedere.

La domanda principale da porsi è: ho bisogno di fare un rebranding? Se la risposta è si, devi sapere che esistono due principi legati ai due tipi di rebranding.

Il primo è il principio molto più ambizioso e coraggioso, in parte legato al rebranding parziale, ovvero quando l’azienda decide di sua spontanea volontà di cambiare qualcosa o addirittura tutto, questa scelta personale prende il nome di “rebranding proattivo” ed è legata principalmente ad una decisione interna dell’azienda. Il secondo è invece un principio molto più necessario che ambizioso ed è legato ai cambiamenti del mercato e del proprio target.

Il “rebranding reattivo”, invece, è una scelta necessaria che può essere legata al desiderio di attirare una nuova fetta di mercato, un cambio nella dirigenza, un cambiamento di rotta dei competitor o, nella peggiore delle ipotesi, può essere legato ai problemi d’immagine legati al marchio.

Il mercato, lo sappiamo, viaggia alla velocità della luce e la comunicazione deve corrergli dietro se non si vuole soccombere; per questo un rebranding è a volte necessario, ma insieme ad esse è importantissimo comunicarlo, perché come ti abbiamo già spiegato il tone of voice e l’analisi della buyer sono essenziali per il tuo business.

Sia chiaro, le belle parole fanno sembrare tutto semplice, ma il rebranding è un processo spesso lungo e parecchio costoso, per questo è bene non fare passi falsi e fare un’analisi attenta.

Compreso il Tone of voice e la Buyer persona e concludendo l’analisi generale va considerata un’ultima cosa: il rebranding deve essere guidato dalle esigenze di mercato, e per questo l’intero processo dovrebbe coinvolgere non solo il team di marketing. È fondamentale che venga comunicato internamente, in modo che tutto il team sia coinvolto in ogni passo del processo così da poterne conoscere e promuovere il cambiamento sia internamente che esternamente. Ogni figura è importante, che l’attività sia piccola e familiare o un colosso.

Rispondiamo quindi alle domande giuste per capire come fare un’analisi accurata:

  • Perché pensi che sia necessario?

Se per te è necessario cambiare per problemi legati a logiche di mercato, societarie o d’immagine, non puoi esimerti dal pensare a muoverti verso un rebranding

  • Quali risultati ti aspetti?

Decidendo di fare un rebranding pensi che attirerai più clienti? Sarai più forte dei tuoi competitori? Pensalo prima, l’analisi deve comprendere anche le aspettative generali del processo di rebranding.

Prima di chiudere mettiamo in chiaro tutto in un breve riassunto:

  • PIANIFICA LE SPESE: L’abbiamo detto, il rebranding è un processo lungo e costoso e bisogna pensare in precedenza alle spese da fare per la sua riuscita e per non trovarsi strane sorprese;
  • USA LE FIGURE GIUSTE: Per un rebranding di successo l’effetto visivo è fondamentale. Potresti dover assumere qualche graphic designer o considerare una strategia di comunicazione;
  • IL TIMING È FONDAMENTALE: Dopo aver speso soldi e tempo per analizzare e progettare il cambiamento sarebbe un peccato non annunciarlo nel momento giusto. Analizza i temi del mercato anche guardando fuori dal tuo recinto di convinzioni;
  • COMUNICA, COMUNICA, COMUNICA: I cambiamenti vanno comunicati ai dipendenti e ai clienti. Specifica in due tipi di comunicazione diversa, ma efficace, per fare comprendere i motivi del cambiamento e rendere parte di tale cambiamento tutte le parti in gioco.

Dopo questo articolo credi di aver bisogno di un rebranding anche solo parziale e non sai come fare? Contattaci, ti aiuteremo noi!

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